One flew over the cuckoo's nest

Dal romanzo di: Ken Kesey
Scritto da: Dale Wasserman
Diretto da: Eric Hill
Cast: Randy Harrison, Ron Bagden, Sheldon Best, Crystal Bock, Austin Durant, Jonathan Epstein, Linda Hamilton, Jerry Krasser, Stew Nantell, Tommy Schrider, Robert Serrel, E. Gray Simons III Chetswick, Anthony Mark Stockard, Rebecca Leigh Webber
Scenografia: Karl Eigsti
Dove: Berkshire theatre -Stockbridge
Quando: 10 - 28 luglio 2007
Opening: 13 luglio 2007
Fonti: Ciao.it, Wikipedia


“Qualcuno volò sul nido del cuculo” affronta una storia di alienazione mentale: quella reale dei pazienti di un manicomio e quella simulata del protagonista.

Mc Murphy è un delinquentello che per sfuggire al carcere si finge pazzo. Internato in manicomio si renderà conto che l’istituzione psichiatrica è, se possibile, ancor più spersonalizzante e totalizzante di quella carceraria. All’interno del manicomio egli conoscerà le varie facce dell’alienazione psichica: quella dei ricoverati, con le sue varie forme e sfaccettature e quella, non meno alienata e alienante, di chi l’istituzione dirige e regola. Com’è il caso dell’inflessibile capoinfermiera Ratched. Vedrà come i pazienti non sono considerate persone, ma numeri, quasi degli oggetti: da trattare con finto paternalismo, da “tenere buoni” con inutili sedute di terapia di gruppo che non servono a niente se non a rimarcare le varie difficoltà, con giochetti più o meno stupidi, con la rigida somministrazione di psicofarmaci: la normalizzazione imposta a qualunque mezzo. Per McMurphy è inaccettabile e ci proverà in tutti i modi a scardinare l’istituzione e soprattutto quelle che gli appaiono come le vittime di questa. Ma alla fine, quando uno dei pazienti, il timido e complessato Bibbit, rimarrà tragicamente vittima di se stesso e dell’istituzione a causa di un comportamento ignobile della Ratched, Mc Murphy si ribella in modo violento e la risposta che riceve è la più brutale che esista. E la sua “liberazione” ad opera di Capo Bromden, il gigantesco indiano, ci appare come l’unica soluzione possibile. Una non soluzione però, a pensarci bene, che ci lascia perpplessi e con l’amaro in bocca.


Il titolo

Il titolo è altamente simbolico, ma la traduzione italiana limita la comprensione effettiva del suo significato. Letteralmente riprende il verso di una filastrocca: One flew east, one flew west, one flew over the cuckoo's nest ("Uno volò ad est, uno volò ad ovest, uno volò sul nido del cuculo"). Il termine inglese "cuckoo" indica propriamente il cuculo, ma in senso traslato significa anche "pazzo" e quindi il titolo potrebbe essere tradotto con "qualcuno diventò pazzo".

Il cuculo non costruisce un proprio nido ed è solito deporre le sue uova in quelli altrui. I piccoli di cuculo, una volta venuti al mondo, spingono fuori dal nido i figli degli uccelli che lo hanno costruito. Questa prole adottiva viene poi nutrita dai nuovi genitori che, guidati dall'istinto, continuano ad accudire i nuovi nati come se fossero i loro.

Per metafora, il nido è il manicomio e il cuculo è l'infermiera capo, che con il suo staff si insinua nelle loro menti e se ne impossessa, di fatto distruggendone ogni potenzialità. Quel "qualcuno" del titolo che "volò" sul nido del cuculo è proprio Randle Patrick McMurphy, che smaschera il carattere repressivo e carcerario dell'istituzione.




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Redatta da Marcy

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