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Randy su Radio Rainbow

Domenica, 26 agosto 2012

di: Radio rainbow
Fonte: soundcloud.com
Transcript: Juststopit & predec2
Video: Ingunn
Tradotta da: Francesca
Redatta da: Marcy

- Bentornati a Rainbow Radio. Se avete visto almeno un episodio della serie della Showtime Queer as Folk, sono certo che ricorderete il personaggio di Justin Taylor, il ragazzo che si innamora di un uomo più anziano di nome Brian Kinney. Ebbene, questa mattina è con noi Randy Harrison che ha interpretato Justin nella serie.

- Randolph Clarke “Randy” Harrison è nato a Nashua, New Hampshire, ed è poi andato a vivere in Georgia con la sua famiglia quando aveva undici anni. Ha frequentato la Pace Academy, una scuola privata di Atlanta e si è laureato con un Bachelor of Fine Arts in teatro musicale al College-Conservatorio di Musica dell’Università di Cincinnati. Dopo aver preso parte in molte produzioni teatrali, Randy ha avuto il suo debutto televisivo interpretando Justin – un teenager gay nella versione Americana di Queer as Folk nel 2000 basata sull’omonima serie lanciata dalla televisione Britannica. Dunque, buon giorno, Randy, è un onore averti a Rainbow Radio.

- Buon giorno, sono felice di essere qui.

- Parlaci un pò della tua famiglia: tua mamma, tuo papà, hai fratelli o sorelle?

- Ho un fratello maggiore. Mia mamma ci ha lasciati quest’anno, per cui siamo solo io, mio padre e mio fratello ora. Mio fratello ha una moglie; ho due nipoti femmine ed un mezzo-nipote maschio che sono meravigliosi. E in certo qual modo penso di avere una famiglia piuttosto larga nella comunità di amici che ho a New York e in tutto il Paese, anche loro sono la mia famiglia.

- Quando stavi, uh, crescendo, quando hai iniziato a capire che provavi sentimenti diversi nei confronti dei ragazzi invece che nei confronti delle ragazze per cui era possibile che fossi gay?

- Um, penso che crescendo ho avuto cotte sia per i ragazzi che per le ragazze in egual modo. Ha. Credo sia normale per i bambini nella fase pre-sessuale. Mi innamoravo sia dei maschi che delle femmine. Mi ricordo di aver avuto una cotta enorme per una ragazza che recitava il ruolo di Oliver quando mettevamo su la produzione di Oliver, ed è stata una cosa interessante perché lei interpretava un ragazzo e credo di essermi innamorato di lei nel ruolo di Oliver e non di lei per se stessa (ride.) Ma credo in realtà di essere maturato tardi perché è stato dopo essermi trasferito ad Atlanta che ho iniziato a provare un desiderio ormonale, un’urgenza sessuale ed ho realizzato di essere attratto dagli uomini, e al tempo avevo probabilmente undici o dodici anni.

- Quindi, avevi undici o dodici anni quando hai iniziato a pensare di poter essere gay…ne hai parlato con qualcuno o…

- No, voglio dire, lo sapevo più o meno…

- Aha

- Io…Io credo che le mie cotte… non so. Voglio dire che ho sempre pensato che fosse una possibilità in certo qual modo…più o meno. Non so perché. E non l’ho detto a nessuno, no.

- Okay. Dopo esserti laureato in teatro musicale, hai mai pensato di diventare un cantante invece di un attore?

- Più tardi ci ho pensato…non allora, ma più…in realtà più di recente io…sono stato più interessato al fare musica e a cantare più di quanto lo fossi mai stato. Decisamente, quando ero a scuola di teatro, ero molto, molto più attore, era quello il mio focus. Sapevo anche cantare e volevo… sai… usarlo per espandere, sai, le mie possibilità lavorative (e ciò che sapevo fare) ma solo recentemente in realtà, voglio dire, negli ultimi cinque o sei anni mi sono buttato nella musica… in special modo, e mi sono esibito ed ho pensato a me stesso come, nel mio piccolo, ad un musicista. Ma, sai, è una carriera più difficile della recitazione. Per cui non ho intenzione di cambiare…

- Ora, molta gente ti ricorda per via di Queer as Folk. Come è stata l’audizione……conoscevi la serie Britannica che l’ha preceduto?

- Sì, non avevo visto la serie Britannica, ma avevo letto qualcosa a riguardo e sapevo che stavano pensando ad un adattamento Americano. Sapevo chi era il personaggio di Nathan nella versione Britannica, colui che poi è diventato Justin, e sapevo che mi sarebbe calzato a pennello. Avevo già recitato personaggi simili in alcune commedie, um, sì, e mi ero appena trasferito a New York dalla Peters School, mi appoggiavo ad un agente il quale mi ha fatto avere un appuntamento per registrare un’audizione per lo show.

- Uh, hum….
E fortunatamente e non pensavo nemmeno che, cioè di solito fanno in modo che la gente registri cassette a New York e poi i direttori del casting le spediscono a LA e su alcune mettono una stella così che i produttori le guardino di sicuro perché sono le migliori. La mia apparentemente non aveva la stella, è semplicemente capitata per le mani dei produttori che hanno pensato andassi bene per il ruolo, per cui sono stato fortunato. E poi mi hanno fatto volare ad LA due volte per continuare le audizioni davanti a produttori, scrittori e alla gente della Showtime. E poco prima che rientrassi alla fine della seconda chiamata, mi hanno fermato e mi hanno detto che avevo ottenuto la parte.

- A quelle audizioni …sapevano che tu eri gay o magari glielo ha detto tu di essere gay?

- No, non se ne è parlato.

- Non ne avete parlato, ah.

- No, voglio dire sarebbe …orrendamente poco professionale domandare l’orientamento sessuale di un attore durante un’audizione.

- Pensavo che visto che avresti dovuto interpretare quel ruolo… per recitare Justin Taylor ti sei basato su qualcuno in particolare?

- No…nessuno in particolare. Ho letto il copione e mi sono fatto un’idea piuttosto precisa sulla persona che andavo ad interpretare… E mentre lo show progrediva mi è diventato più chiaro chi lui fosse in relazione agli altri personaggi dello show, il ruolo che aveva, e la dinamica dell’intero show in generale. Ma non mi sono ispirato ad una specifica persona, no.

- E’ piuttosto interessante pensare a che tipo di show fosse Queer as Folk, sai, uno show molto gay, ma in cui non tutti gli attori erano gay. Voglio dire, c’era una più alta percentuale di attori gay che etero, o…?

- No, sai, credo fosse…non conosco la percentuale… No, non c’erano molti attori gay nello show. La maggior parte erano etero, direi.

- Okay. Questa mattina stiamo parlando con Randy Harrison che ha interpretato Justin Taylor nella serie della Showtime Queer as Folk. E continueremo a conversare con Randy tra un minuto sempre qui su “Rainbow Radio”.

- Bentornati a “Rainbow Radio”. Questa mattina abbiamo il piacere di parlare con Randy Harrison che ha interpretato Justin Taylor nella serie della Showtime Queer as Folk. E prima di fermarci stavamo parlando di alcuni dei personaggi, e del fatto che alcuni degli attori della serie non erano gay. Per esempio, Gale Harold che interpretava Brian Kinney non è gay. Eppure… voi due avete girato scene di sesso piuttosto roventi ed intime. Come vi siete comportati? C’è stato qualcosa che lui non ha voluto fare?

- Era normale. E’ il suo lavoro. Che tu sia con un uomo o una donna, in una scena gay o etero, se sei un attore professionista e ti hanno assunto per girare, non è strano o difficile. No, voglio dire, entrambi… c’erano cose che tutti e due non volevamo fare, ma aveva tutto a che fare, doveva avere a che fare con il contesto dello show e dei personaggi, non riguardava il fatto di sentirsi a disagio, sai, a far finta di fare sesso gay.

- Molte persone, ovviamente, ti conoscono per Queer as Folk. Ma non è tutto ciò che hai fatto… hai anche recitato in teatro…hai fatto dei film… Cosa preferisci? Televisione, palcoscenico, film?

- Dipende dal materiale che ho al momento, credo. Il teatro è la mia casa ed io…non avevo fatto altro fino al momento in cui ho iniziato lo show… ed ho fatto teatro non-stop dal momento in cui lo show è finito. Per cui… quello è il posto cui appartengo e che amo profondamente, ma mi manca il set. Decisamente, appena finito lo show ero ansioso di scappare dal set televisivo per un pò. Ma ora mi manca molto, a dire il vero, mi manca il ritmo, mi manca l’intimità con gli altri attori, sai, nel teatro c’è molta collaborazione, ma è diverso. E’ totalmente diverso. Il modo di esibirsi e lavorare e creare la performance è completamente differente dall’insieme della televisione, perciò…. Quando mi allontano da uno mi manca. E quando faccio molto una cosa dopo un pò mi stanca.

- Per essere più specifici, cosa hai fatto da quando Queer as Folk è finito?

- Sono stato a Broadway e off-Broadway. Ho fatto molti shows Off-Broadway. Ho fatto Shakespeare, ho fatto Williams. Mi sono esibito in teatri regionali, ho fatto musicals, ho girato dei corti, ho una piccola parte in un film.

- Sei stato occupato quindi?

- Sì, lavoro constantemente. Penso che se una cosa non è in televisione la maggior parte dell’America non sa nemmeno che esiste.

- Pensi di essere cambiato molto come attore o anche come persona paragonato a chi eri pre-Queer as Folk e post?

- Oh, assolutamente. Ho 34 anni ora. Ne avevo 22 quando è iniziato lo show per cui sono una persona diversa, ho fatto delle enormi esperienze di vita. Ho studiato molto… studi di recitazione e anche di interpretazione di vari ruoli; sono cambiato come attore ed ho lavorato con tante persone diverse da cui, sai, sono stato influenzato. Sono cambiate sia la mia vita professionale che le mie esperienze di vita da quando lo show è finito. Penso a me stesso come ad un attore molto diverso da quello che ero quando facevo Queer as Folk.

- Puoi parlarci un pò di the Arts Bureau che hai co-fondato nel 2006?

- Sì, the Arts Bureau era una organizzazione no-profit che ho creato con un’amica. In pratica, avevamo un grande gruppo di artisti pieni di talento, designers, scrittori, direttori, attori, musicisti. E questa organizzazione no-profit che avevamo creato serviva ad aiutare questo gruppo di persone. Per cui, sai, abbiamo aiutato a produrre concerti, albums, cortometraggi…due film brevi…un film; cos’altro? Abbiamo fatto molta arte fotografica e video. Cose del genere. Era…sai…un’organizzazione creata per aiutare gente che lavorava, a dar loro delle opportunità che non avrebbero avuto altrimenti.

- Che progetti hai in piedi al momento, proprio ora?

- Ora mi sto esibendo in “Silence the Musical" off-Broadway, ho iniziato un mese fa e continuerò per un altro mese. E’ una divertentissima parodia de “Il Silenzio degli Innocenti”, il film “Il Silenzio degli Innocenti”. Ne sono rimasto coinvolto perché la mia carissima amica Jenn Harris ha il ruolo di Clarisse. Ha creato lei il ruolo e mi ha chiamato dicendo: “Unisciti a noi per l’estate!” Ed io ho pensato: “E’ meraviglioso, lo farò”. Un altro progetto in cui sono conivolto è stato scritto da me, ho una compagnia chiamata QWAN company (QWAN), uh, e, ecco, siamo: io, Jean Harris, Jack Fervor, Philip Taratula, Matt Wilkas, e Christian Coulson ed abbiamo fatto, abbiamo prodotto molte letture diverse a New York e stiamo per presentare ancora due delle nostre maggiori hits su nel Berkshires il prossimo lunedì.

- Se non fossi diventato un attore, cosa staresti facendo ora?

- Credo che sarei un musicista od uno scrittore. Penso che avrei sempre scelto di restare nel mondo dell’arte in un modo o nell’altro, oppure mi sarei autodistrutto. Spero dunque che sarei diventato scrittore o musicista.

- Suoni qualche strumento?

- Sì. Sì Non bene. Suono molti stumenti piuttosto male: il piano, la chitarra, suono l’ukulele un pochino; Suono l’accordion un pochino. Quello che amo di più è, um, la musica elettronica o, voglio dire, registrare musica e suonarla e riporgrammarla usando diversi programmi e apparecchi simili. E’ ciò che mi piace di più.

- Cosa hai ottenuto oggi e cosa speri di ottenere in futuro?

- Ha. Voglio solo continuare ad esibirmi ed a mantentermi facendo l’attore. Ho sempre avuto poche ambizioni, se vogliamo dire così, ma il mio sogno è sempre stato essere un attore professionista e mantenere me stesso e la mia famiglia facendo qualcosa che amo e che sia creativo anche se so quanto difficile sia avere successo. E’ ciò che continuo a fare ed è il mio progetto futuro. Voglio anche tornare indietro, tornare davanti alle telecamere. Sento che gli obiettivi che mi sono posto quando Queer as Folk è finito erano orientati allo sviluppo della mia carriera teatrale, e a questo punto li ho realizzati quasi tutti.
Per cui ora sono pronto a vedere cosa c’è nel futuro, ritornare alla telecamera, lavorare con medium diversi. Voglio anche essere creativamente coinvolto nelle cose, aiutare a crearle, magari, sai, produrre, scrivere, dirigere.

- Uh, hum…

- Più che altro voglio poter pagare le bollette.

- C’è un sito su cui le persone possono seguire la tua carriera?

- Non c’è. Ho un account su Twitter che…uso per annunciare eventi che accadranno, e in cui sono coinvolto. Così che la gente lo sappia, ed è… credo, è Randy Harrison01. Ma non ho un sito, no.

- Dunque, Randy Harrison, che ha recitato il ruolo di Justin Taylor nella serie della Showtime Queer as Folk. Grazie mille per esser stato nostro ospite questa mattina, qui su “Rainbow Radio”. E’ stato un vero piacere per cui grazie.

- Piacere mio. Grazie mille.




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