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Teatro che interessa:
Un giorno al Berkshire Theatre Festival

Giovedì, 8 luglio 2010

Di: Chris Rohmann
Fonte: valleyadvocate.com
Tradotta da: Robin
Redatta da: Marcy
Finale di partita: In apertura questa settimana allo Unicorn c’è Endgame, investigazione tragicomica dell’immobilità esistenziale di Samuel Beckett. Durante la mia visita, erano in corso le prove nel Lavan Campus della compagnia, una precedente scuola privata e campo estivo lungo la strada verso il campus principale.

I quattro personaggi di Endgame hanno tutti qualche handicap in qualche modo – uno è sulla sedia a rotelle, incapace di stare in posizione eretta, l’altro incapacitato di sedersi, e due senza gambe, vivendo l’uno accanto all’altro in cassonetti della spazzatura. Gli occupanti dei due bidoni sono estremamente vecchi, ma interpretati da due giovani attori, Randy Harrison e Tanya Dougherty, con un simbolico trucco bianco sul viso. Il regista Eric Hill afferma, “Uno dei temi della commedia è che la fine è nell’inizio, quindi loro sono vecchi ma anche in un cerchio, ritornano a farsi vedere.” Inoltre, aggiunge, “Per persone realmente anziane, starsene accovacciati in quelle pattumiere sarebbe troppo faticoso – è davvero un duro lavoro per i giovani.”

Hill lavora col BTF da 16 anni, sin da quando sua moglie, Kate Maguire, è diventata direttore artistico nel 1994. Nonostante le decisioni finali sul repertorio spettino a lei, i registi – molti dei quali, come attori e designers, ritornano a lavorare qui anno dopo anno – hanno un ruolo critico sulle commedie a cui vorrebbero lavorare. “Non arrivo ad una commedia senza nessun’idea preconcepita,” Hill dichiara. “Provo a lasciare che i designers mi dicano di più su cosa vogliano. Ho sempre una visione della commedia, ma il come questa si adatti ad un design e ad una progettazione è davvero più di un processo evolutivo.”

Questa è la sesta stagione di Randy Harrison al BTF. “Da attore americano, è quasi impossibile trovare una comunità come quella che Kate ospita qui”, lui afferma. “Cresci realmente come artista quando puoi lavorare con gli stessi attori più e più volte. E’ un’opportunità che di solito non hai. E senza dubbio poi è nel Berkshire, il posto migliore in cui essere in estate.

Kate Maguire si affretta da un tabellone di incontri con i registi ad una reception con i sostenitori del teatro. Raggiungendola nel tragitto, le chiedo dell’attuale auto-descrizione promozionale della compagnia, “Teatro che interessa.”

Non voglio fare dell’intrattenimento teatrale con il fine del puro intrattenimento”, lei dice. “Parte della ragione di avere uno status no-profit come ‘istituzione educativa’ è che siamo destinati ad educare, destinati a produrre grandi opere, come Beckett. Non sto solo cercando di fare attenzione alla parola ‘festival’ nel nostro nome. Voglio anche riconoscere che il pubblico venga per ragioni diverse. Adoro l’idea che si possa vedere Molnar e allo stesso tempo Beckett.”

Eric Hill la mette così, “Mi piace lavorare con attori con cui ho già lavorato prima. Apprezzo di poter costruire un repertorio, delle relazioni, e sentirmi a casa in un bellissimo posto che ha uno scopo – produrre opere teatrali significative piuttosto che del semplice teatro estivo. E’ divertente esserne parte.”

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Berkshire Theatre Festival: fino al 4 settembre. Sette produzioni su due palchi, in più programma per famiglie e serie di lezioni/letture del venerdì. East Street, Stockbridge, (413) 298-5576, www.berkshire theatre.org