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BWW Review: Complessità e Stravaganza in AMADEUS

Mercoledì, 15 ottobre 2014

di: Maggie Yates
Fonte: broadwayworld.com
Tradotta da: Francesca
Redatta da: Marcy

Entrare al New Vic per assistere ad una performance di Ensemble regala sempre eccitanti sorprese visive. I responsabili set designers di Ensemble (nel caso di Amadeus, si parla di Fred Kinney, scenografie; Michael Klaers, luci) non perdono mai occasione di arricchire lo spazio teatrale con immensa maestria e particolare attenzione a dettagliare l’atmosfera del palcoscenico, e quindi della casa, in modo sempre unico ed impressionante. Per la produzione Ensemble di   Amadeus, il New Vic è stato trasformato con la moda lussuriosa del diciottesimo secolo: filigrana dorata, candelabri, e gli alti, soffitti arcuati della sala da ballo Viennese. Le scene si aprono in congelati tableaus di reali in abito da galà dietro a schermi decorati. Dai cappotti luccicanti alle scarpe con la fibbia fino alle parrucche incipriate, Amadeus  è uno spettacolo visivo.

Amadeus di Peter Shaffer è il racconto drammatizzato della rivalità fra Antonio Salieri, compositore di corte a Vienna, e Wolfgang Amadeus Mozart, prodigio della musica e causa di imbarazzo per la società. Il presunto conflittotra i due è stata fonte di molte speculazioni fittizie, anche se l’accuratezza storica della lite fra Salieri e Mozart è dubbia. Anche se Mozart (Randy Harrison) è il personaggio attorno al quale si svolge l’azione, la storia è quella di Salieri. Shaffer presenta Salieri come narratore incerto della propria storia, un personaggio che spende gran parte del primo atto descrivendo la propria devozione ad uno stile di vita probo e la propria consacrazione a Dioma rappresentando simultaneamente il desiderio di ottenere la fama, l’invidia per il brillante Mozart, ed un enorme orgoglio. Salieri è un personaggio complesso che inizia la commedia dichiarando di aver ucciso Mozart – ed offrendo poi al pubblico l’idea che la sua confessione possa non essere del tutto veritiera. Salieri ammette di aver (almeno in parte) inventato la storianella speranza di aver per sempre connesso il proprio nome a quello di un compositore che non sarebbe mai stato dimenticato. In verità, anche se le opere di Mozart hanno mantenuto vasta popolarità, le composizioni di Salierisono state dimenticate dopo la sua morte finchè la commedia di Shaffer le ha riportate in vita.

L’interpretazione di Amadeus fatta dal regista Jonathan Fox pone in luce gli insiti momenti comici della commedia con una caratterizzazione stilizzatadella stravagante aristocrazia Austriaca. Bo Foxworth ci mostra l’indulgente opulenza della nobiltà Europea dell’epoca con un divertentissimo ritratto dell’appariscente, impressionabile Imperatore d’Austria. Randy Harrison (Mozart) offre una performanc eeccellent enel ruolo del giovane compositore, piacevole ed al contempo odioso. Mozart è capriccioso, e preda di emozioni che si succedono in maniera energica, è un bambino, è intenso, insopportabile, puro, eappassionato. Le reazioni di Mozart alle proprie composizioni sono i momenti più pieni di sfaccettature in questa produzione. Mentre Mozart e Salieri ascoltano la prima rappresentazione de "Il Flauto Magico", Mozart si sente potente e al contempo vulnerabile mentre si crogiola nella gloria della propria composizione. Questo equilibrio fra forza e dolcezza è delicata giustapposizione alla silenzionsa angoscia di Salieri, che nasce dalla gelosia ma anche dall’apprezzamento dell’enorme genio di Mozart. Basandosi sulla forza di tali momenti in cui i compositori sperimentano la propria musica e quella dell’altro, mi ha sorpreso notare che le composizioni in questione non avessere ruolo più preminente.

Salieri (Daniel Gerroll), narratoree personaggio principale, è sul palco per la maggior parte della produzione. Il linguaggio prodigo, florido del personaggio e la sua quasi costante presenza sul palco rendono il ruolo di Salieri difficile ed esigente. Anche se la performance di Gerroll è molto profonda a tratti, una parte troppo cospicua del suo dialogo era vacillante, e la sua inelegante recita distraeva. Per essere onesti, gli shows della serata d’apertura sono spesso costellati d imolesti, imprevedibili problemiche possono essere facilmente eliminati nelle successive performances -in questo caso, ci sono stati problemi di manovra per alcuni pezzi d iscenografia, vari casi di attori che sbagliavano posizione, ed un fazzoletto che si è rifiutato di restare nella tasca di un cappotto. Sono, a dire il vero, minuscoli problemi che si verificano in qualsiasi produzione dal vivo; comunque, la fondamentale irregolarità dello show verrà sicuramente rimediata non appena Gerroll entrerà meglio nella parte.

Amadeus è un complesso e considerevole impegno teatrale. Con intricati strati creati dal racconto inaffidabile fatto da un narratore ossessionato dalla voglia di mantenere la propria fama, Amadeus  ci presenta un uomo manipolatore in cerca disperata di riconoscimenti, anche a costo della verità. La commedia è scritta bene, nonostante il fatto che la vacillante predisposizione ai dialoghi di Gerroll rallenti l’azione drammatica. A parte questo difetto,   Amadeus  è una rivisitazione provocativa di una storia mai accaduta. Stravagante e deliziosamente barocca nel design, alla produzione di Ensemble manca solo la piena teatricalità del viaggio nel peccato di Salieri che potrà essere raggiunta quando Gerroll avrà padronanza del personaggio. Con poche altre performances, spero che Gerroll si sentirà più a proprio agio nel personaggio cosicchè le complessità di Salieri verranno pienamente realizzate all’interno di ciò che in tutti gli altri aspetti è già una vibrante presentazione offerta da Fox della Vienna del diciottesimo secolo.

Amadeus   di Peter Shaffer
Regia di Jonathan Fox
Ensemble Theatre Company
In scena dal 26 October




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