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"Atomic": scava a fondo nel cuore della materia

Venerdì, 18 luglio 2014

di: Lisa Jo Sagolla
Fonte: blog.mediander.com
Tradotta da: Klaudia62
Redatta da: Marcy

Atomic , il nuovo musical di Danny Ginges e Gregory Bonsignore (libro e testi) e Philip Foxman (musica e testi), fa quello che il teatro sa fare meglio. Piuttosto che cercare di illuminare la complessità scientifica o di tracciare la narrazione storica irregolare di un argomento che ha cambiato il mondo, questo spettacolo ad alto numero di ottani scava nel conflittuale funzionamento intimo dei cuori e delle menti dei suoi personaggi. Quei personaggi sono i famosi e reali scienziati che svilupparono la bomba atomica, J. Robert Oppenheimer, Enrico Fermi, Leo Szilard, Edward Teller. Sono i loro sentimenti mutevoli, la loro integrità intellettuale, le loro giustificazioni morali ed i loro tormenti personali che costituiscono il terreno psicologico ed altamente infiammabile dello show.

Il musical contestualizza accuratamente la realizzazione ed il lancio della bomba attraverso i punti di vista prevalentemente politici e militari degli USA durante la seconda guerra mondiale. Ma con i suoi elementi volutamente anacronistici, lo spettacolo ci impedisce di relegare le preoccupazioni nucleari alla storia. Recitato su di uno sfondo futurista di cubi argentei e luminosi che si accendono nello stile di un concerto rock con le luci dei faretti in rapido movimento, il musical è alimentato dall’invigorente incontro del rock con Broadway. (In realtà, spesso ricorda molto Jesus Christ Superstar). Le esigenze produttive estremamente incisive di Atomic ci chiedono di pensare alle armi nucleari in un contesto contemporaneo.

Con l'eccezione della debole vocalizzazione di Sara Gettelfinger, che interpreta la moglie di Szilárd, il cast dà una cruda, penetrante interpretazione alle canzoni che mettono a nudo il tumulto emotivo dei loro personaggi. Nel ruolo di Oppenheimer, mentre testimonia davanti alla House Un-American Activities Committee [ Comitato per le Attività Anti-Americane] , il fantastico Euan Morton inizia la serata con una intimidatoria interpretazione di una canzone rock molto carica, sostenendo che la storia che stiamo per ascoltare è “la storia più fondamentale della nostra specie, un segno di avvertimento per ogni altro animale che voglia prestare attenzione.” Jeremy Kushnier, nei panni di Szilárd, canta con passione mentre esprime il suo entusiasmo nel “costruire una reazione a catena che illuminerà il mondo”. L'immigrato italiano Fermi, interpretato in maniera divertente da Jonathan Hammond, canta il suo amore per l’ America in un mambo cantato e ballato. Ma il momento clou dello show dal punto di vista musicale è l'incalzante “Stars and Stripes Will Rise,” un'invettiva anti-giapponese cantata da Randy Harrison, che interpreta il pilota dell'Aviazione militare che alla fine piloterà l'Enola Gay .

Nonostante il prologo ambientato in Giappone, veniamo colti di sorpresa quando Atomic ci offre un attacco improvviso nel suo momento culminante. Dopo due ore passate a combattere con le ideologie sull'energia nucleare dalla distanza di sicurezza dell’argomentazione morale, veniamo improvvisamente spinti sulla linea del fronte. Sì, lo show tenta effettivamente di rappresentare l'esplosione della bomba atomica sganciata su Hiroshima! Tanto di cappello a tutta la squadra della produzione di Atomic, capitanata da Damien Gray, per avere avuto il coraggio e l'ingegno di evocare una rappresentazione teatrale da infarto di questo evento storico. Presentato attraverso un’appassionante combinazione di combattimenti coreografati sul palco, illuminazioni aggressive, una sensibile progettazione del suono, dialoghi abilmente curati ed una tempistica drammatica, questa scena incredibile offre una profonda dimostrazione della potenza esplosiva del teatro.

Atomic in scena Off- Broadway fino al 16 agosto.




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